Riconoscere il valore della diversità è il primo passo per aprire e apprezzare il dialogo con i cani. Occorre inoltre far propri i concetti di coerenza, gradualità, pazienza e rispetto.

C’erano una volta, e purtroppo ci sono ancora, i metodi tradizionali basati su violenze fisiche e psicologiche, frutto di povertà culturale ed emozionale; poi sono arrivati anche in Italia i metodi gentili che hanno il pregio di non usare coercizioni sui cani, ma anche il limite di non andare oltre la psicologia behaviourista basata su stimoli e risposte.
Brancomisto adotta un approccio cognitivo-zooantropologico nel quale, grazie alle scienze moderne e riconoscendo al cane capacità cognitive, vengono forniti gli strumenti che permettono all’animale di scegliere il comportamento migliore da esibire in un determinato contesto.

Il benessere animale è sempre al primo posto pertanto per poter svolgere gli incontri dovranno risultare adeguate le condizioni fisiche, psichiche ed ambientali.

Attenzione ai consigli dati, magari in buona fede, da chi sa “come si trattano i cani.
Nell’ambito della cinofilia capita di ascoltare varie teorie… a voi l’arduo compito di scegliere!
Valutate sempre l’effetto di ciò che fate (o ciò che vi è stato detto di fare) considerando la reazione del cane: nessun padrone può affermare di non saper riconoscere quando il proprio cane è in difficoltà, o peggio, in sofferenza
È utile ricordare che – come noi – i cani apprendono meglio in un contesto sereno e gradevole, magari ludico.

Nessun tipo di coercizione può essere ammesso in un rapporto che ha nella fiducia reciproca il pilastro portante.
Non permettere mai e a nessuno di maltrattare il tuo cane (qualunque cane): è eticamente inammissibile l’uso della forza fisica; per di più spesso è controproducente…     

pettorina

Consigliamo l’uso della pettorina perché tramite questa il cane comunica meglio con il conduttore e con gli altri cani; inoltre evita l’insorgere di alcune patologie psico-fisiche.